domenica 6 settembre 2015

Dopo gli “Stati Generali” quattro domande di “Santi News” a Rino Giuliani vicepresidente dell’Istituto Fernando Santi*


Santi News su FB

D. le associazioni come possono rinnovarsi se ancora non sono in grado di farsi una vera autocritica?
R. Gli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo che nella lunga fase della loro preparazione non avevano suscitato molta attenzione da parte dei rappresentanti politici sono stati invece occasione , al momento del loro svolgimento per moniti e suggerimenti che muovono dal giudizio molto critico sulle associazioni attuali, intese come vecchie, inadeguate e poco o nulla rappresentative dell’emigrazione italiana fatta ormai di tanti oriundi e di giovani migranti. Così in qualche intervento di invitati presenti all’evento del 3 e 4 luglio scorsi.
Il mondo in sostanza , si osserva, non è quello che le stesse organizzazioni rappresentano e conoscono . Il che presuppone un nuovo modello di associazionismo ma anche una capacità di autocritica che le associazioni devono fare in relazione alla loro inadeguatezza rispetto al mondo che è cambiato.
In buona sostanza e con inconsapevole esercizio del paradosso, questi critici ex post, assumendo come causa le conseguenze, rimuovono a piè pari le vere diverse cause che hanno portato le associazioni nelle attuali condizioni ed anzi caricano della responsabilità dello stato attuale dell’associazionismo lo stesso che, al contrario di altre realtà del mondo della nostra emigrazione, si è dato invece, e, in modo autonomo sta realizzando, un percorso di rinnovamento.
Questo percorso non è un atto volontaristico di un gruppo di amici volenterosi che si sono incontrati al bar sport ma lo sviluppo coerente di una presa d’atto razionale e meditata, a suo tempo avvenuta dentro la CNE struttura rappresentativa delle associazioni nazionali poi evoluta nel comitato promotore degli Stati Generali e nel Comitato organizzatore nel quale sono presenti le associazioni regionali e moltissime associazioni dell’estero per un totale di quasi 1500 associazioni. Tra queste, a conferma dell’interesse suscitato dalle proposte contenute nei documenti alla base degli Stati Generali, diverse associazioni di giovani che, come le altre, condividendone le finalità vi hanno aderito, ma che non erano presenti all’evento per le comprensibili difficoltà finanziarie proprie della iniziativa che è stata sorretta dal solo autofinanziamento.
D. Non sarebbe ora che l’associazionismo iniziasse ad occuparsi delle nuove generazioni e della emigrazione giovanile?
R. Agli Stati Generali sono stati invitati ed hanno dato la loro adesione associazioni nazionali degli studenti medi e degli studenti universitari, i giovani del servizio civile internazionale che hanno condiviso le proposte da noi avanzate nei documenti preparatori degli Stati Generali. Nelle Marche, in giugno, in preparazione di questo evento si è svolto, da noi promosso, un convegno regionale sulla emigrazione giovanile con la presenza della generalità delle associazioni giovanili marchigiane e del sindacato. In autunno si verificherà con enti locali, associazioni giovanili e sindacato la possibilità di sperimentare una struttura di consulenza ed affiancamento di giovani che decidano di emigrare per lavoro dalla Marche in Europa. Una iniziativa analoga è in preparazione in Sardegna d’intesa con la FAES, la federazione dei circoli sardi all’estero.
D. Non vedete i rischi propri di un associazionismo tradizionale che finisce per essere autoreferenziale?
R. L’amico Fabio Porta, tra i pochissimi che ha sempre mostrato attenzione al processo che abbiamo avviato , in una recente intervista di forte apprezzamento per gli Stati Generali e per il costituendo Forum invita anche a toni autocritici cui, a suo condiviso giudizio, nessuno nel mondo della emigrazione deve sottrarsi.
Vorrei rassicurare l’amico Porta (cui forse può essere sfuggito) che l’associazionismo, implicitamente ancora una volta, invitato a autocritica, non solo l’ha già fatta da qualche anno a questa parte e la farà ogni qualche volta sia necessario, ma che, tuttavia, diversamente da altri soggetti, ha anche avviato da tempo, con serietà il suo processo di autoriforma.
E’ per questo che siamo anche lontanissimi dal paradigma dell’autoreferenzialità, una vera e propria palla al piede. Le associazioni quel paradigma lo hanno voluto rovesciare. E così è stato.
Semmai a quanti intendono metterci sull’avviso ad evitare l’autoreferenzialità salvo poi a seguitare a praticarla potremmo dire “ medice cura te ipsum”( Luca (4, 23).
La relazione introduttiva agli “Stati Generali”‘ come gli stessi documenti preparatori, avanza una analisi del passato e del presente ma anche prospetta futuro dando contezza del percorso di rinnovamento che l’associazionismo intende attivare nella democrazia, nel pluralismo, dal basso, nei luoghi in cui vive e lavorano le persone della emigrazione nuova e vecchia, con passaporto italiano, iscritta e non all’aire, e italodiscedenti.
D. Nei vostri documenti la critica al passato è esplicita ma per il futuro occorrono proposte concrete ed una visione chiara di futuro. Voi come intendente muovervi?
R. Ci si dice, con qualche esemplificazione, che la rappresentanza parlamentare dell’estero “è figlia dell’associazionismo”. In parte lo è ma questo non comporta una chiamata alla corresponsabilizzazione per l’operato degli eletti semmai, a maggior ragione, invita ad una riflessione su come, ora, più adeguatamente, nella forma e nella sostanza, si salvaguardano le rispettive autonomie di associazioni e partiti politici.
Dal mondo della politica che non ha mai smesso di alimentare un collateralismo attivissimo anche nella seconda repubblica ci sono arrivati inviti a “non farsi strumentalizzare” ed a “fare pulizia dietro le sigle”.
Alcuni dell'associazionismo da tempo hanno saltato il fosso decidendo di divenire partito politico. Gli Stati Generali sono stati l'appello “a chi ci sta” per costruire con il Forum un soggetto della rappresentanza sociale totalmente autonomo, pluralistico, in grado di poter evitare quella partitizzazione del mondo degli italiani all'estero che fuori misura ha condizionato la vita del CGIE (un organo consultivo frainteso come fosse un parlamentino), con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il PD e la destra ne sono stati gli indiscussi protagonisti.
Gli eletti all’estero,(che, come tutti gli eletti operano senza vincolo di mandato), non sono riusciti ad essere, al contempo, una rappresentanza della Circoscrizione estero. Il giudizio, formulato dal versante associativo resta critico.
È difficile sottacere il fatto che negli Stati Generali è riemersa una forte critica rispetto ad evidenti limiti dell’azione degli eletti all’estero e, in generale, del mondo politico. E’ stato osservato come nella grande maggioranza dei casi si è seguitato a concentrare l’attenzione verso provvedimenti parziali e inadeguati e, parallelamente, a convergere in modo acritico nei ripetuti voti di fiducia richiesti dagli ultimi governi, salvo poi tentare in extremis qualche recupero da provvedimenti che non si sarebbero dovuti votare. Tutto questo alla luce delle evidenze per cui, da anni, era ed è sotto gli occhi di tutti l’abbandono totale, da parte dei governi, di un vero interesse verso la realtà degli italiani all’estero.
D. In ogni caso le istituzioni e le forze politiche seguiteranno a rappresentare la sede in cui si formano le decisioni . Come Forum in quale rapporto intendereste collocarvi rispetto alle une ed alle altre?
R. Motivo di soddisfazione è venuto dal messaggio del ministro degli esteri Gentiloni il quale ha auspicato che “ si sviluppi una piattaforma capace di interpretare lo spirito del Manifesto degli Stati Generali” . Incoraggiante il forte sostegno ad andare avanti sottolineato dai messaggi della presidente della Camera Laura Boldrini e della vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.
L’ intervento della dott.ssa Ravaglia direttore generale della DGIEPM in occasione degli “Stati generali” ha bene colto il senso della iniziativa laddove ha sottolineato come gli stessi siano “una grande occasione da sfruttare affinché costituiscano il punto….di raccordo tra ciò che è stato e ciò che sarà, preservando sempre il carattere di libertà, autonomia e indipendenza voluto dall’associazionismo”.
Nella fase nuova ed impegnativa che abbiamo contribuito ad aprire ci aspettiamo una altrettanta capacità dello Stato-apparato e delle autonomie locali di riproporre un protagonismo di tutte le nostre istituzioni verso gli italiani nel mondo in assonanza con una volontà dei decisori politici di fare le scelte necessarie. In questo quadro gli inviti, anche recenti, ben accetti, rivolti alle associazioni ad essere soggetto della sussidiarietà accanto ed in collaborazione con le istituzioni diplomatiche, (anche se la stessa non è esaustiva del protagonismo delle associazioni), hanno un senso se si collocano in un processo più ampio di rinnovamento. Diversamente seguiteranno a restare in campo l’autoreferenzialità, le vecchie logiche improduttive di mera sopravvivenza peraltro peggiorate dalla scelta dei governi, di seguitare ad operare verso gli italiani all’estero con scelte da “Stato Minimo”.
*componente del Comitato promotore degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo.
(santinews)

martedì 23 giugno 2015

Istituto Fernando Santi e Coop ELP con la comunità italiana della Saar

Istituto Fernando Santi e Coop ELP insieme con la comunità italiana della Saar : un "Incontro di amicizia" per far conoscere Il Lazio con le sue bellezze ed i suoi prodotti


Sabato 20 giugno nella Merhzwechhalle Picard del Comune di Saarlouis con una grande partecipazione di pubblico si è svolto l'evento promosso da Istituto Fernando Santi e Cooperativa ELP per mettere in contatto e rendere più vicine due comunità, quella della Saar e quella del Lazio. “Un incontro di amicizia – è stato sottolineato da Rino Giuliani vicepresidente dell'Istituto, che è anche occasione per far conoscere, il Lazio, con un territorio da sempre curato dai suoi abitanti e con una storia ininterrotta che evidenzia bellezze paesaggistiche, culturali ed architettoniche che tutti possono poter condividere.”
Al buon esito dell'iniziativa hanno contribuito i componenti del Comites Saar , peraltro presenti all'incontro, Patrizio Maci, Francesco Cirino, Carmela Cumbo Malgioglio, Salvatore Russello, Maria Giuseppina Grillo Alcaro, Rosina Calcagno e Giuseppe D'Auria
Particolarmente preziosa la collaborazione di Michele Cicerone del Comune di Saarlouis.
Numerose le associazioni e sodalizi italiani che si sono impegnati a promuovere l'evento e che sono intervenuti . Tra questi l'associazione "Teatro Popolare cittá di Merzig" con il suo presidente Giuseppe D'Auria, l'associazione " CO.AS.SC.IT./SAAR", con il suo coordinatore-amministratore Rolando Pettinari, l'associazione "Famiglia Siciliana Saarlouis", con il suo segretario Vincenzo Profeta, il Gruppo Folk Siciliano/Saarlouis, con Salvatore Russello del comitato direttivo, il Comitato Consultivo per l'Integrazione/SAAR, con il suo coordinatore Patrizio Maci , l'associazione sportiva "Stella Sud/Saarlouis" con il suo presidente Giuseppe Infantino, l'associazione "Circolo Italo-Tedesco per l'Amicizia/Saarlouis", con il suo presidente Luisa Cascino ,l'associazione "Circolo Italo-Siciliano per l'Amicizia/Sulzbach, con la sua presidente Signora Elfriede Nikodemus, sempre molto vicina alla nostra comunità,Gioacchino Di Bernardo, membro dell' Istituto Fernando Santi" /SAAR.
Nella preparazione dell'evento Mimmo Scandariato e Roberto Vezzoso dell'Istituto Fernando Santi.

L'incontro è stato aperto dal presidente del Comites Giovanni Di Rosa che nel suo intervento di saluto ha evidenziato l'interesse della comunità italiana e più in generale di quella del Saarland ai fini che ci si propone con l'iniziativa. Di Rosa ha anche affermato come da sempre tutto quello che è italiano suscita interesse ed è molto apprezzato a partire dai prodotti di eccellenza che l'Italia produce. Oggi – ha aggiunto Di Rosa-si parla del Lazio con numerosi amici che da sempre apprezzano lo stile di vita italiano.
Di Rosa nel suo intervento di apertura ha portato ai presenti i saluti della Reggente del Consolato Generale d'Italia di Francoforte sul Meno, Francesca Romana Facchini; della Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, Adriana Cuffaro; del Sindaco (Oberbürgermeister) della cittá di Saarlouis, Roland Henz; del Presidente della Provincia di Saarlouis, Patrick Lauer.
Per la Cooperativa ELP è intervenuto il suo presidente Emanuele De Luca il quale ha ricordato che ELP è una cooperativa di giovani, i cui componenti hanno un'età che non supera i 35 anni.
De Luca ha poi indicato in modo chiaro le ragioni di un impegno che vuol andare oltre l'evento in svolgimento. “La nostra intenzione- ha detto De Luca- è di aprire un percorso insieme al comites ed a quanti siano convintamente disponibili perché si possa definire ed avviare in Saarland un “Punto permanente Lazio ” in grado di potersi avvalere di giovani adeguatamente preparati, nel quale e dal quale sviluppare una programmazione di attività ,finanziariamente sostenibili, che mettano “a portata di mano” degli abitanti del Saarland il Lazio con le sue bellezze ed i suoi prodotti “
Rino Giuliani chiudendo gli interventi che hanno aperto “l'incontro di amicizia” ha ricordato come “ per perseguire e raggiungere questo obiettivo, condiviso con la Coop ELP, è essenziale l’interlocuzione ed il confronto di idee con le istituzioni locali del Saarland. L' idea progettuale, che si vuole concretizzare, - ha concluso Giuliani- ha un retroterra italiano di professionalità, di istituzioni e di operatori attenti, si avvale di qualità riconosciute e consolidate che mirano all’eccellenza. Tutto questo crediamo sia una buona base di partenza per suscitare energie e per realizzare collaborazioni in Saarland”.
L'evento si è chiuso con una degustazione di vini e piatti preparati sul posto con prodotti di eccellenza del Lazio.
(santinews)

sabato 25 aprile 2015

COMITES: TUTTI I RISULTATI E I CONSIGLIERI ELETTI


ROMA\ aise\ - Sono ormai noti gli esiti delle recenti consultazioni elettorali che hanno coinvolto i Comites delle diverse circoscrizioni consolari all’estero.
Le consultazioni si sono svolte il 17 aprile scorso esercitando il diritto di voto per corrispondenza con invio del plico elettorale agli elettori che, in possesso dei requisiti di legge, hanno fatto espressa richiesta all'Ufficio consolare di riferimento di iscrizione nell’elenco elettorale, (norma quest’ultima applicata per la prima volta).
Per agevolare la consultazione dei risultati proponiamo il seguente schema riassuntivo in cui i nomi dei singoli Comites coinvolti sono cliccabili rendendo così possibile l’accesso diretto alla nuova composizione di ciascun Comitato. ...continua

link: http://www.aise.info/comites-risultati/comites-tutti-i-risultati-e-i-consiglieri-eletti...

giovedì 11 dicembre 2014

Chiusura della cattedra d’Italianistica a Saarbrücken. È giunto il momento di dire che siamo davanti a uno scandalo?

Apertura di un’Antenna consolare a Saarbrücken. I tedeschi disposti ad aiutare gli italiani. Il Ministero degli Affari Esteri continua a fare orecchio da mercante. Disinteresse provoca disinteresse e nel frattempo il Governo della Saar annuncia la chiusura della cattedra d’Italianistica a Saarbrücken.

Al lupo, al lupo! Da anni è denunciata pubblicamente la fuga istituzionale dell’Italia dalla Saar, il Land tedesco al centro di una delle più importanti macroregioni europee, che comprende Saarland, Lorena e Lussemburgo.
Lo Stato Italiano si è ritirato istituzionalmente da un Land che intrattiene, tra l’altro, un giro d’affari miliardario col nostro Paese.
E ora che il lupo è veramente arrivato, tutti ne comprendono la pericolosità.  Il Governo del Saarland sembra rispondere al disinteressamento italiano con altrettanta disaffezione verso la diffusione istituzionale della nostra lingua e cultura e annuncia la chiusura della cattedra di Italianistica all’Ateneo di Saarbrücken.
I tedeschi sembrano dire: se non curate voi i vostri interessi sul posto, perché dovremmo farlo noi? Avete ritirato il Console a Saarbrücken e restate sordi ai nostri appelli di aiutare la vostra collettività. Perché dovremmo avere noi particolari riguardi per i vostri interessi, tra cui la diffusione della vostra lingua e cultura?
La cronistoria della fuga istituzionale italiana dal Saarland è, più o meno, questa e comincia con la chiusura del Consolato e dello Sportello consolare:
Il Ministero degli Affari Esteri sopprime nel mese di settembre 2010 il Consolato d’Italia in Saarbrücken e dispone contemporaneamente l’apertura di uno Sportello consolare nella capitale della Saar, alla dipendenza del Consolato Generale d’Italia in Francoforte sul Meno.
I servizi sono prestati da due soli impiegati dal mese di luglio del 2012 a favore di un bacino d’utenza di circa 33.000 connazionali, dei quali 23.000 residenti nella Saar (con circa 4000 doppi cittadini esclusi dalle statistiche tedesche) e ulteriori 10.000 iscritti AIRE, residenti nelle zone limitrofe del Palatinato;
Si tratta di servizi completi resi sul posto e che si articolano nell’accettazione di domande di passaporto con prelievo dei dati biometrici, domande e consegne delle carte d’identità, trascrizione degli atti di stato civile, certificazioni, autenticazioni, assistenza sociale con un incasso medio annuo per percezioni consolari di oltre 100.000,- Euro. Una bella somma se confrontata ai costi per affitto e oneri accessori che per lo Sportello consolare ammontavano ad appena Euro 14.400 annui;
Ma il Ministero degli Affari Esteri, nonostante il netto bilancio positivo dell’unità amministrativa di Saarbrücken, ne ordina la chiusura in data 31 luglio 2014.
A seguito di detta chiusura i connazionali del Saarland e delle zone limitrofe del Palatinato sono confrontati con gravi disagi per la fruizione dei servizi statali resi dal Consolato Generale in Francoforte sul  Meno, con trasferte che sfiorano i 400 Km in andata e ritorno per un qualsiasi servizio consolare.
Ed ecco che i tedeschi stendono una mano. Con lettera del 24 giugno 2014 la Governatrice del Saarland, Signora Annegreth Kramp-Karrenbauer, offre direttamente al nostro Vice Ministro degli Affari Esteri Lapo Pistelli, locali gratuiti, privi cioè di oneri per canone di locazione, siti nel complesso della Cancelleria di Stato di Saarbrücken, “Staatskanzlei”, completamente arredati e immediatamente agibili.
Tutti a tirare un sospiro di sollievo di fronte alla dichiarazione resa il 5 agosto 2014 al Comitato del Senato per le Questioni degli Italiani all’Estero, dallo stesso Vice Ministro degli Affari Esteri, il quale afferma “Ho personalmente già accolto favorevolmente l’offerta di spazi gratuiti ad esempio di Saarbrücken e la Farnesina sta definendo con le autorità locali le intese per poter usufruire di tale interessante ed innovativa proposta che permetterà di assicurare alle collettività italiane in loco un ulteriore strumento leggero di offerta consolare, con presenza snella di personale MAE”.
Questa la cronistoria e questo il suo epilogo: a tutt’oggi nessuno ha disposto il prelievo delle chiavi messe a disposizione dalla massima Autorità del Land Saar, per mettere i connazionali nelle condizioni di poter fruire dei servizi consolari espletati con presenza fissa di pochi impiegati del MAE.
La Cancelleria di Stato di Saarbrücken, dal canto suo, non ha mai imposto condizioni per una presenza consolare stabile nella propria capitale Saarbrücken, come la nomina di un Console Onorario o altri limiti formali, avendo già accettato di buon grado e per oltre quattro anni la presenza di uno Sportello Consolare sul proprio territorio.
Sono oltre trentamila gli italiani che soffrono e che ora chiedono al nuovo Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazioni Internazionale (nota bene l’aggiunta “Cooperazione Internazionale”) Paolo Gentiloni, quali siano i motivi che impediscono la ricollocazione in Saarbrücken dei due impiegati già ivi stanziati, nei locali messi a disposizione dalla”Staatskanzlei”, in attuazione dell’impegno preso dal Vice Ministro degli Affari Esteri “di assicurare alle collettività italiane in loco un ulteriore strumento leggero di offerta consolare, con presenza snella di personale MAE”?
Al nuovo Ministro Paolo Gentiloni (poiché al nuovo Ambasciatore a Berlino l‘argomento “Antenne consolari” non sembra interessare più di tanto) gli italiani chiedono di tenere conto di tre fondamentali realtà:
A) gli esorbitanti costi per l’invio quindicinale di funzionari itineranti, come prospettato al Presidente del Comites di Saarbrücken, Cav. Giovanni Di Rosa, dal Console Generale d’Italia in Francoforte sul Meno, Cristiano Cottafavi;
B) la richiesta della stessa Cancelleria di Stato di Saarbrücken di voler lavorare sul posto a favore dei nostri connazionali senza necessità di nomina di un Console Onorario o di altre formali adempienze;
C) il diffuso malcontento nella collettività italiana per i disagi che sono costretti a sopportare e che sfoceranno in forme di protesta contro il MAECI, soprattutto per la discrepanza tra l’atteggiamento cinicamente disinteressato dell’Amministrazione italiana e quello invece preoccupato e cooperativo dell’Amministrazione tedesca del Saarland.
La fuga dell’Italia dal Saarland ha, nel frattempo,  già provocato eventuali  incrinature nei rapporti col Governo regionale. Risale a poche settimane fa l’annuncio della chiusura della cattedra d’Italianistica presso l’Università di Saarbrücken. Sono in molti a interpretare in questa decisione una risposta al disinteressamento italiano verso le varie offerte del Governo del Land.    
fonte: http://www.corritalia.de

venerdì 14 novembre 2014

Dall'Europa agli Europei. Verso una effettiva cittadinanza europea degli Italiani

Al centro dell'incontro il lancio della campagna #GenerazioneSenzaVoto, promossa da Esn Italia per garantire agli studenti italiani in mobilità - grazie al programma europeo Erasmus + - il diritto di votare all'estero durante le elezioni politiche, senza la necessità di tornare in Italia. Nel corso del Convegno sarà proiettato il trailer del documentario "Life in motion", a cura di Erasmus Student Network Italia, realizzato da Icon_lab, con il supporto dell'Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire. L'evento si è concluso con la presentazione dell'Incontro culturale Erasmus 2014 - coordinato da Esn Italia - che dal 14 al 16 novembre vede riuniti a Roma circa duemila studenti Erasmus all'insegna della cultura e dell'arte romana e italiana



___________________________________________________________
 vedi anche: Programma.pdf
Dall’Europa agli europei.Verso una cittadinanza attiva
“Per fare l’Europa bisogna fare ora gli europei”.

"Cosa rallenta questo percorso verso la cittadinanza attiva in ambito
europeo? E le Istituzioni ci hanno dotato degli strumenti per farci sentire
davvero europei? "

mercoledì 12 novembre 2014

Elezioni COMITES: riconvocate in data 17 aprile 2015.


NOTIZIE CQIE


Martedì, 11 Novembre 2014 17:24

Il Consiglio dei Ministri, prendendo atto di una realtà che da più parti e fin dall'inizio era stata denunciata come insostenibile, ha deciso di riconvocare le elezioni dei COMITES in data 17 aprile 2015. Considero questa decisione, assunta dal Ministro Gentiloni a pochi giorni dalla sua nomina, molto opportuna, doverosa e tuttavia non facile, e desidero ringraziare il Ministro stesso, il Governo nel suo insieme e i Senatori - che hanno approvato l'ordine del giorno in cui si chiedeva lo spostamento delle elezioni - per la sensibilità dimostrata nei riguardi dei cittadini italiani residenti all'estero. E' evidente che al rinvio delle elezioni deve corrispondere la riapertura dei termini di presentazione delle liste, ferma restando la validità di quelle già depositate, altrimenti tale decisione non avrebbe senso. Ora sussistono le condizioni per garantire le dovute informazioni ai cittadini e i tempi minimi occorrenti per adeguarsi alle nuove modalità di voto, in maniera tale da restituire fiducia nella partecipazione e trasparenza, efficacia e dignità ai nuovi organismi che si costituiranno. Con questo provvedimento non si risolvono tutti i problemi: occorrono impegno e risorse per disporre una campagna di informazione approfondita. Assume particolare importanza il lavoro della Commissione Affari Costituzionali sulla nuova legge elettorale, alla luce dell'intenzione manifestata da molte forze politiche di confermare il nuovo sistema di registrazione degli elettori anche per le elezioni politiche, e dunque provvedere alla costituzione di elenchi elettorali dei cittadini italiani residenti all'estero che siano stabili e affidabili. Confido che con questa decisione si chiuda la stagione delle sperimentazioni improvvisate, dettate da incuria ed esigenze di risparmio mal ponderate, e si proceda verso una riforma coerente della rappresentanza. Il Comitato per le Questioni degli Italiani all'Estero proseguirà il proprio impegno in questa direzione, garantendo la massima collaborazione con tutti i soggetti coinvolti; colgo l'occasione per ringraziare i colleghi Senatori membri del Comitato, i quali hanno mostrato ancora una volta grande impegno e fermezza nel tutelare i diritti dei cittadini. Roma, 11 novembre 2014

sabato 1 novembre 2014

Ministero Affari Esteri - Elezioni Comites 2014: chi, come, quando si vota.



Pubblicato il 28/ott/2014
Elezioni Comites 2014: le istruzioni per votare.
Intervista all'Ambasciatore Cristina Ravaglia realizzata da Community.

RINNOVO COMITES e NUOVI TAGLI: arrampicarsi sugli specchi non paga

COMUNICATO FIEI - Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione
Nella gravissima emergenza sociale e occupazionale i nodi strutturali da lungo tempo negati stanno venendo definitivamente al pettine; disoccupati, sottoccupati, lavoratori e pensionati con redditi appena sufficienti al proprio sostentamento, chiedono che il quadro politico che oggi sostiene i l governo del paese sia modificato in modo decisivo e che si cambi direzione nelle politiche del governo.

La Fiei - Filef e Istituto Fernando Santi è a fianco dei lavoratori, dei giovani disoccupati e inoccupati che da anni sono costretti di nuovo a lasciare il nostro paese ed è accanto ai migranti che vivono e lavorano in Italia. La storia ed il fine primario delle organizzazioni della FIEI sono stati e sono questi.
Nel duro e difficile periodo che sta attraversando il paese, per quel che riguarda gli italiani all’estero è motivo di sconcerto prendere atto di affermazioni e prese di posizione di rappresentanti politici che ripropongono, ad uso e consumo delle agenzie-stampa il mantra del “tutto e subito” rivolto al governo del quale fanno parte ed al quale seguitano a dare il proprio unanime consenso essendo gli stessi, al contempo, con il loro voto favorevole, sostenitori della politica dei tagli che anche in questi giorni, con la legge di stabilità, colpiscono istituzioni pubbliche e private degli italiani all’estero. [continua ...]

http://www.agora.rai.it/: La grande Germania (1a e 2a parte)



___________________________________________________________

Agorà del 28/10/2014:


Le sfide di Matteo Renzi dentro e fuori i confini nazionali: in Italia il Premier è alle prese con la protesta del sindacato e con le crescenti tensioni nel Pd, mentre l’Europa – pur concedendo un’apertura di credito – continua a osservare i conti del nostro Paese. Ospiti di Gerardo Greco saranno: il senatore a vita Mario Monti; Gianni Cuperlo (Pd); Paolo Gentiloni (Pd); Lara Comi (Forza Italia); Gianluca Verzelli, vice direttore generale di Banca Akros; il prof. Gianfranco Tarsitani, docente di Igiene all’Università 'Sapienza' di Roma; Fabio Picchi, imprenditore e chef; Franco Cardini, storico e saggista; Davide Vecchi, giornalista e scrittore; Federico Rampini (la Repubblica); Alessandro Barbera (La Stampa)

Paolo Gentiloni nuovo ministro degli Esteri. Sostituisce Federica Mogherini


immagine descritta in didascaliaAl Palazzo del Quirinale, ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni.

Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere di Stato Donato Marra, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Rolando Mosca Moschini.

Era presente il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.

Roma, 31 ottobre 2014 // fonte: http://www.quirinale.it/elementi

giovedì 30 ottobre 2014

Ministero Affari Esteri: Elezioni Comites 2014



Pubblicato il 24/ott/2014
Il 19 dicembre 2014 si voterà in tutte le circoscrizioni consolari dove risiedono più di tremila cittadini italiani per eleggere i membri dei COMITES, cioè dei COMITATI DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO.

Realizzato da Maemultimedia - Servizio per la Stampa e la Comunicazione Istituzionale - MAECI

Post-produzione Francesca Fiorito

lunedì 13 ottobre 2014

Le associazioni, si tirano fuori dalle contrapposizioni e dalle dialettiche partitiche intorno al rinnovo dei Comites.*

Dal 9 ottobre, e fino a domenica 19 prossimo sarà possibile presentare nei consolati le liste dei candidati alle prossime elezioni dei Comites.
Intorno a questo appuntamento i pareri, anche diversamente motivati, si sono sprecati.

Va tuttavia dato atto che un sottile quanto tenace, incessante rivolo di soddisfazione seguita a sgorgare da limitati quanto confinati ambiti della rappresentanza parlamentare dell’estero divenendo comunicazione istantanea che purtroppo nè lenisce patimenti vecchi e nuovi né chiarisce luci ed ombre di decisioni delle quali si persegue l’esaltazione della fulmineità  e del  frettoloso percorso che invece a molti altri appare inficiato da autoreferenzialità e da eccesso di decisionismo.

Lo conferma la tempistica individuata per le iscrizioni alle liste e per lo svolgimento delle elezioni che  volutamente non tiene conto delle preoccupazioni e delle raccomandazioni formulate in parlamento, da molti comites e dal mondo dell’associazionismo.

Quello che si vede è che c’è una prima contrapposizione schematicamente identificabile fra persone che nel Cgie si caratterizzavano per una visione di centrodestra rispetto ad  altre con una visione di centrosinistra.
Non è questo il terreno sul quale le associazioni intendono misurarsi rispetto all'azione dell’attuale  governo verso gli italiani all'estero.
Vi è poi una ulteriore dialettica fra protagonisti pd, all'estero e non, che si confrontano sul bordo dell’apparente faglia lungo la quale sembrerebbero ora posizionati, contrapposti, vecchi e nuovi sostenitori del presidente del Consiglio e suoi  attuali oppositori interni.

Neanche questo è il terreno sul quale le associazioni debbano misurarsi per rappresentare e raggiungere gli obiettivi perseguiti ed attesi dalla nuova e della  “storica” emigrazione.

Il documento della CGIL e quello della FIEI- Filef e Istituto Fernando Santi sulla elezione dei comites si segnalano per avere distintamente indicato come terreno vocato quello dell’autorganizzazione delle nostre  comunità all'estero e per essere a favore di liste non partitiche ma espressione delle diverse forme di associazionismo sociale e delle nuove aggregazioni sociali.

Rispetto alle citate dialettiche politiche suscitate intorno al rinnovo dei Comites, le associazioni, a ragione, a loro volta, considerandosi in quanto tali estranee, da tempo si sono tirate fuori.

Partecipare iscrivendosi a registri consolari, fare liste espressione del sociale, autonome e diretta espressione dei territori, includere veramente e non solo simbolicamente la giovane nuova nostra emigrazione. Questo è quanto  indicano le associazioni.

Il recentissimo rapporto migrantes 2014 bene ha colto la novità positiva  della indizione degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani all'estero evidenziandone gli obiettivi ed il percorso in atto.

Stanno crescendo le adesioni agli “Stati generali dell’associazionismo degli italiani all’estero” ed al suo documento base da diversi mesi fatto pervenire alle associazioni. Un obiettivo impegnativo che è maturato in confronti durati a lungo nella CNE ed in confronto con le associazioni regionali e locali. Lo svolgimento degli stessi darà visibile testimonianza dell’autonoma capacità delle associazioni a rinnovarsi.
Gli esiti, ritengo, influenzeranno positivamente l’intera realtà degli italiani nel mondo nella quale l’associazionismo è una parte.
Il tempo dell’omaggio formalistico alle associazioni senza alcun seguito in termini di riconoscimento del loro ruolo di rappresentanza sociale è esaurito.
Parimenti va considerato esaurito il tentativo di far passare per vero il verosimile e di dare ad intendere che lo stato di necessità (la fissazione di data  e percorso delle  votazioni in articulo mortis dei Comites) sia  una sorta di  concretissima cornucopia di risultati che si afferma doversi ascrivere alla sensibilità e alla attenzione fuori misura, inedita quanto pronta, dell’attuale  presidente del Consiglio.  Difficile sapere quanto questa vulgata sia penetrata fra i cittadini italiani all’estero.

Con sobrietà e comprensibile cautela il responsabile PD per gli italiani all'estero,Eugenio Marino, si limita invece a dichiarare che si è in  presenza di “elezioni che sono state rinviate per tre volte e per le quali il Partito democratico ha ripristinato la normalità democratica mantenendo l’impegno assunto in campagna elettorale con i nostri concittadini”

Da altri politici  “addetti ai lavori” si sentono molte e diverse cose.
Il presidente del Comitato senatoriale per le questioni degli italiani nel mondo, Claudio Micheloni, ha recentissimamente affermato che la tempistica decisa dal governo “determinerà il fallimento di queste elezioni” suffragando l’affermazione con la sottolineatura del fatto che al consolato di Charleroi, su 134.000 residenti si siano iscritti per le prossime elezioni solamente 51 cittadini residenti all'estero, ed a Zurigo su 200.000 residenti se ne siano iscritti appena 251”.

Rinvio invece  alle dichiarazioni singole e collettive di deputati  all’estero  con le quali per lo più si bypassano le argomentazioni critiche ed i suggerimenti mentre si propongono linimenti che non leniscono le visibili irritazioni e non dissipano lo sconcerto diffuso.

L’on Di Biagio, dal suo canto, ieri, citando un incontro istituzionale con il sottosegretario Giro dichiara di aver abbandonato la riunione in dissenso sull'andamento della stessa affermando anche,  che “in questa riunione partecipata da esponenti di partiti politici, che non si comprende bene perché fossero presenti, sono arrivate idee che non sono condivisibili. “In particolare - aggiunge Di Biagio-  ho assistito al tentativo di ridurre l'elezione dei Comites in una logica di confronto tra due poli, con una logica spartitoria di chi ha interesse solo ad occupare posti che però, senza una effettiva partecipazione democratica, non avranno alcun peso”. 

Come si vede si tratta di affermazioni di una certa gravità  delle quali si capirà meglio se lo stesso vorrà dare dettagli su quanto affermato.

Di fronte allo stato di necessità di un rinnovo a tempi brevissimi e con poco tempo per una adeguata preparazione, molti sono stati quelli che  non condividendo la gestione partitica del rinnovo dei Comites  si sono , in ogni caso, impegnati e sono  tuttora impegnati perché comunque vi sia una buona partecipazione al voto  ed un profondo rinnovamento degli stessi.

Da anni (in specie dopo la costituzione della circoscrizione Estero) è stata avanzata dalle associazioni la critica, mai accettata, al ruolo totalizzante dei partiti. Si è chiesto di rendere distinta la rappresentanza sociale propria delle associazioni rispetto a quella politica che i partiti esercitano (o forse esercitavano) in parlamento.

Quello che sta accadendo è che dopo oltre cinque anni di abbandono dei Comites a se stessi, in un mondo totalmente cambiato con circa 200 mila nuovi emigranti italiani trasferitisi mediamente ogni anno, soprattutto in Europa, nel vuoto di una riforma di Comites e Cgie ritenuta necessaria al punto di essere arrivata in un testo molto discutibile, alla discussione in aula nella precedente legislatura , oggi un governo che ha consolidato un modo di legiferare  per leggi delega e per decreti ed a colpi di voti di fiducia, per gli italiani all’estero non ha prodotto nulla di significativo.

Ha osservato a suo tempo  Dino  Nardi ”Dopo dieci anni, finalmente, si rinnoveranno i Comites, eletti l’ultima volta nel lontano 2004 e con cinque anni di ritardo rispetto alla loro scadenza naturale del 2009, con una platea di possibili elettori radicalmente cambiata, poiché, dopo due lustri, molti emigrati di prima generazione sono nel frattempo rimpatriati o…. venuti a mancare quantomeno per ragioni anagrafiche, con i loro figli e nipoti poco interessati al mondo dell’emigrazione e con la nuova emigrazione (quella 2.0) che vive in un suo mondo parallelo a quello tradizionale degli emigrati italiani, tanto da non definirsi neppure tali, bensì "expat”

In questo quadro deputati esponenti della  maggioranza parlamentare non hanno trovato di meglio che  prendere il taxi di una diverso provvedimento di legge per proporre ed approvare all’unanimità in commissione esteri della Camera con emendamenti surrettizi allo stesso, la possibilità di fare liste di partito esentate, rispetto a quelle espressione delle associazioni, dall’obbligo, poi fatto togliere dalla opposizione, di raccogliere le firme per la presentazione delle stesse.

Tutto questo rappresenta un indicatore eloquente sia della volontà di seguitare a fare - dopo -, del Cgie, sia pure a composizione ridotta, il terreno, a lungo sperimentato, di una inappropriata dialettica partitica e dall’altra di occupare maggiormente lo spazio dei Comites a svantaggio della rappresentanza sociale e della presenza associativa, diversa ed articolata, nei territori di pertinenza dei nostri consolati.

Si tratta di una visione vecchia del ruolo della politica che strategicamente  assume come un clinamen,  rispetto alle proprie traiettorie, l’autonomia del sociale e, proprio per questo, tatticamente persegue la subordinata di un ruolo “collaterale” delle associazioni invitate a fare massa critica con il partito nella presentazione delle liste. Nulla di nuovo sotto il sole ed infatti puntuale arriva il 25 settembre l’indicazione dell’assemblea Pd di Bruxelles “il sostegno alla creazione di una forte rete ed alleanza tra il mondo associativo e sindacale legato al mondo del centrosinistra deve essere una priorità politica, nell’obiettivo di dare qualità alla rappresentanza e di imprimere un forte rilancio programmatico e civico all’attività dei COMITES”.

Alleanza e legami dei quali quand’anche, sbagliando, qualcuno volesse farsi carico, si dovrebbe presupporre, come precondizione, una capacità di autocritica, di ascolto ed una volontà di mediare fra ipotesi diverse,  oggi inesistenti,  non dico verso l’associazionismo quanto, addirittura, fra partiti e dentro i singoli partiti.
Il che non è, stando a quanto si registra dalle notizie che giungono da diversi paesi, ed è, altresì, in contrasto con quanto proprio oggi Eugenio Marino afferma, dicendosi esplicitamente “contro la partitizzazione dei Comites”. Per questo evidenti sono le conseguenze che facili profeti, mettendo le mani in avanti,  si stanno incaricando di annunziare.

*Rino Giuliani  vicesegretario  Fiei – Filef e Istituto Fernando Santi



mercoledì 8 ottobre 2014

L’Inps chiede indietro i soldi della disoccupazione ai precari (co.co.co., assegnisti e dottorandi) a distanza di anni.

Indennità di disoccupazione erogate ai co.co.co. delle scuole, ai dottorandi e agli assegnisti di ricerca delle università, chieste indietro dall’Inps cinque anni più tardi. È questa la situazione ai confini della realtà che stanno vivendo in queste settimane centinaia di lavoratrici e lavoratori con contratti parasubordinati, che a partire dal 2009 avevano richiesto e ottenuto l'indennità una tantum per il sostegno al reddito.
Dall'inizio del 2014 infatti numerosi ex co.co.co., attualmente precari e/o disoccupati, si sono visti recapitare a casa una lettera dell’Inps con la quale si chiede la restituzione della somma erogata “erroneamente” in precedenza (mediamente circa 4.000 euro). L’una tantum infatti esclude inspiegabilmente i collaboratori del pubblico impiego, ma a causa di una norma confusa e di dubbia interpretazione, molte sedi INPS negli anni passati hanno erogato il beneficio anche a tali lavoratori. Non solo. Proprio l'indennità una tantum, nata dalla fantasia dei Ministri Tremonti e Sacconi per fare un'operazione spot più che per riconoscere davvero un diritto, ha mostrato negli anni la sua inefficacia. Basti pensare che a causa di criteri di accesso escludenti e molto restrittivi, sono state pochissime le domande avanzate all'Inps (circa 70.000 nel 2013) a fronte di centinaia di migliaia di contratti di collaborazione scaduti; e ancora meno (circa 26.000) le domande accolte e liquidate. Il risultato è un fondo di finanziamento ancora in attivo. Traduzione: soldi per i precari non spesi.
Sul tema la FLC CGIL, insieme a NIDIL CGIL, ha anche sollecitato una interrogazione parlamentare sottoscritta da parlamentari del PD e di SEL nei due rami del Parlamento. Vai all'interrogazione parlamentare della camera e del senato.
La FLC CGIL ritiene assurdo che a distanza di anni l’Inps pretenda dai lavoratori precari la restituzione di un’indennità che è già del tutto inadeguata ed escludente; chiede l'immediato ritiro delle richieste di restituzione; denuncia l'assurda distinzione tra collaboratori del pubblico e del privato.  
video:  Inconto con la stampa promosso dalla FLC (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e dal NIdiL (Nuove Identità di Lavoro) della CGIL

Proprio nei giorni in cui il Parlamento discute del JOBS ACT intendiamo mandare un messaggio chiaro: non è più rinviabile un riforma in senso universalistico del welfare. Va garantito a tutti, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, un sostegno al reddito quando scade il contratto; va inoltre introdotto un reddito minimo garantito come strumento di lotta alla povertà e liberazione dal ricatto.
Denunceremo tutto questo, insieme a NIDIL CGIL, in una conferenza stampa in programma per martedì 7 ottobre alle ore 13.00 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Con il racconto delle lavoratrici direttamente coinvolte intendiamo dare voce ad una vicenda che sembra uno scherzo, ma è invece il tragico emblema delle ordinarie ingiustizie e discriminazioni che sperimenta chi lavora con contratti precari. Sui precari #nonscherziamo.

domenica 5 ottobre 2014

Elezioni dei Comites: una occasione da non perdere per dare rappresentanza alla nuova emigrazione.

- Inserito il 04 ottobre 2014 alle 11:56:00 da redazione-IT. IT - ITALIANI ALL'ESTERO
Indirizzo sito : FIEI Nazionale 


Comunicato FIEI - Filef e Istituto Fernando Santi
E’ forte il rischio che le imminenti elezioni dei Comites registrino una bassa partecipazione, sia per i brevi tempi con cui sono state indette sia per le modalità di realizzazione previste per l’iscrizione nei registri degli elettori, sia perché esse avvengono a distanza di 10 anni dalle precedenti a causa dei continui rinvii decisi da di versi governi. 
Un sentimento di sfiducia si registra da alcuni anni dentro le nostre collettività emigrate e riguarda non solo l’attività dei Comites, ma anche quella del Cgie e dei parlamentari eletti all’estero.

E’ in discussione la reale incisività e capacità delle diverse forme di rappresentanza di far valere le rivendicazioni di basilari diritti e le opportunità, più volte richiamate, anche se con scarsi esiti, legate alla presenza di una vasta comunità di italiani all’estero. 

In occasione dell’elezione dei Comites, il 19 dicembre prossimo, saranno passati 7 anni dall’inizio della più grave crisi economica dell’ultimo secolo, secondo alcuni, perfino peggiore di quella del 1929. Una crisi dai disastrosi effetti sociali soprattutto a causa dalla rinuncia della politica a svolgere il suo ruolo (in particolare in Europa e in Italia), con scelte di tagli indiscriminati dei bilanci pubblici, con gli errori della grande finanza fatti pagare soprattutto ai lavoratori, dipendenti ed autonomi, ai giovani, alle famiglie.

Si vuole imporre addirittura una riduzione generalizzata dei diritti del mondo del lavoro dando ad intendere che sia, quasi, il toccasana per superare la crisi e rilanciare l’occupazione.  ...


Scarica il comunicato in formato pdf:

venerdì 3 ottobre 2014

UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali: presenta a ottobre il “Dossier Statistico Immigrazione 2014”

vai al pdf
__________________



presenta a ottobre il “Dossier Statistico Immigrazione 2014”

Il 29 ottobre 2014, alle ore 10.30, verrà presentato a Roma al Teatro Orione e negli altri capoluoghi regionali il Dossier Statistico Immigrazione 2014, curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS per conto dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. (santinews)
___________________

Unar-Idos: Video di presentazione Dossier Immigrazione 2013

Italiani nel Mondo, Marino: adesso la priorità è l'elezione dei Comites


Intervista ad Eugenio Marino, responsabile Italiani nel Mondo del Pd, sull'elezione dei Comites

Riconfermato responsabile Italiani nel Mondo, Eugenio Marino parla dell'elezione dei Comitati degli Italiani residenti all'Estero e della loro funzione di partecipazione e rappresentanza.

Stati Generali dell’Associazionismo degli italiani nel mondo: Informazioni e adesioni



Informazioni e adesioni

Per consentire una adeguata comunicazione e informazione sul percorso di avvicinamento agli Stati Generali, le organizzazioni promotrici e quelle aderenti sono impegnate a diffondere attraverso i propri mezzi di comunicazione i diversi passaggi. Vi segnaliamo quindi che il sito ufficiale del forum è:
http://statigeneraliassociazionismo.wordpress.com/

Vi chiediamo di frequentarlo, di intervenire nella discussione e di diffondere la documentazione che sarà prodotta.

Per consultare le adesioni già pervenute:
http://statigeneraliassociazionismo.wordpress.com/adesioni/ 
_______
Per ogni necessaria comunicazione, la e-mail della segreteria esecutiva degli Stati Generali è: statigeneraliassociazioni@gmail.com

mercoledì 1 ottobre 2014

25 ottobre 2014 PER CAMBIARE L'ITALIA



25 Ottobre 2014 - Piazza San Giovanni ROMA 
LAVORO, DIGNITÀ, UGUAGLIANZA
PER CAMBIARE L'ITALIA
#tutogliioincludo

Podcast:
» Il lavoro è un diritto. . Interviene G. Fracassi, Cgil (1 ott)
»
 Obiettivo 25 Ottobre. In studio N. Baseotto, Cgil (30 sett)
»
 Cattivi maestri governano. In studio D. Pantaleo, Flc Cgil (30 sett)» S. Camusso a In 1/2 ora intervistata da L. Annunziata (28 sett)» Prima il lavoro. Interviene S. Camusso, Cgil (26 sett)

Materiali utili:

» Documento finale approvato dal Comitato Direttivo della CGIL (27/09/2014)
» VolantinoLocandinaManifesto



mercoledì 24 settembre 2014

Le nuove generazioni nei nuovi spazi e nuovi tempi delle migrazioni

Filef-nuove-migrazioni-cop2-minLa Filef (federazione lavoratori emigranti e famiglie) che ha curato la pubblicazione di questo volume di recente uscita per i tipi della casa editrice Ediesse, ne raccomanda la lettura.
Innanzitutto perché si tratta di un volume , che pur analizzando i diversi aspetti della problematica migratoria, negli ultimi anni e nella fase attuale, in particolare il rapporto tra emigrazione-immigrazione-emigrazione di ritorno, dedica buona parte della sua attenzione al fenomeno delle nuove emigrazioni dall’Italia. Queste ultime, come la maggior parte delle ricerche e testimonianze presenti nel libro evidenziano e rappresentano la fase nuova dei movimenti migratori e rispetto al passato permettono di valorizzare aspetti del tutto originali dei fenomeni migratori. Ad esempio, rispetto ai tradizionali flussi migratori che hanno riguardato in diverse fasi l’Italia, ma anche l’Europa, si può far rilevare che ai flussi in uscita oggi non corrisponde un vero e proprio flusso di ritorno. Quindi il saldo migratorio è davvero tutto espresso (al netto) dai giovani che vanno via.
Va poi fatto notare che tra le diverse modalità di integrazione dei giovani italiani all’estero, appare quasi del tutto trascurata la storica rete dell’associazionismo e comincia ad emergere una qualche preferenza per la costruzione di nuovi canali e reti che utilizzano le nuove tecnologie e che parimenti però presentano una forte impronta in grado di arricchirsi di preziosi contributi multiculturali.
Infine il ruolo sempre minore delle istituzioni finora delegate alle politiche migratorie fa prevedere per il futuro una significativa perdita di identità, nazionali e regionali. [...]